lunedì 17 gennaio 2011

L'eutanasia



Questa storia rappresenta non solo l’immensa sofferenza che questo uomo porta con se’, ma anche quella di tantissime altre persone. La posizione della chiesa e’ davvero complessa, ma parte da un presupposto semplice e chiaro: quello di amare l’uomo sempre e comunque! Dunque la vita è dono di Dio: su questa certezza di fede la Chiesa cattolica continua a ribadire il suo fermo "no" ad ogni forma di eutanasia. L’eutanasia è per la Chiesa un omicidio, come anche l’aiuto a realizzarla; ricorda inoltre che la medicina si pone sempre al servizio della vita e che la linea di comportamento verso il malato grave e il morente dovrà ispirarsi sempre al rispetto della vita e della dignità della persona. Ritornando ora al caso di questo signore, mi pare di capire che purtroppo sia stanco di soffrire. Chi di noi puo’ permettersi di dargli torto? Ma soprattutto chi di noi puo’ osare a non aiutarlo? Personalmente ritengo che sia assolutamente un obbligo e un dovere di un ottimo medico ma in primis un uomo coscienzioso, seppur non credente, quello di fare di tutto pur di tenere in vita una persona; non dimentichiamo che stiamo parlando di un qualcuno che e’ uguale a noi seppur in quello stato. Sono contraria al fatto che vengano eliminate delle persone semplicemente perché malate o inabili, come se la condizione per rendere degna la vita fosse quella di essere tutti belli, sani e robusti. Bisognerebbe invece saper valorizzare la vita anche in quei casi in cui sembrerebbe non esserci più nulla che la renda degna. Il problema è che non siamo culturalmente preparati a concepire la dignità di una vita diversa. Citando il caso della giovane Eluana Englaro, a mio avviso, non si è trattato di prolungare un accanimento terapeutico, né una terapia. Non si è dovuta “staccare nessuna spina”, ma semplicemente e crudelmente inserire un tappino giallo nel sodino naso-gastrico
interrompendo alimentazione e idratazione assistita. Mentre il corpo di Eluana e di molti altri come lei riposano in pace le coscienze di tanti non si daranno pace perché in queste vicende manca giustizia e verità.
L’augurio è che la loro morte, frutto di cocciutaggine  ideologica e politica, ceda il posto  a una chiarezza giuridica e a una nuova stagione culturale che nella nostra società riesca a fare dell’assistenza ai più deboli, un segno eloquente  di vera civiltà “… perché domani sia migliore, perché domani tu 
strada facendo, vedrai”.

                                                                             

domenica 16 gennaio 2011

Gli italiani


I mittenti di oggi sono milioni e milioni di individui, costretti a lasciare i loro rispettivi Paesi d’origine per motivi politici, etnici e religiosi. Oggi parleremo dell’Italia e di tutto cio’ che la rappresenta sperando che questo discorso rimanga utile ad agevolare l’integrazione degli stranieri nel nostro Paese.
Agli occhi degli stranieri, in Italia siamo tutti o mafiosi o pizzaioli, lontani dallo stress della vita metropolitana. Per non parlare della pubblicità che ci siamo fatti con l’emergenza-spazzatura. Infatti le parole con le quali siamo spesso identificati sono: pizza, spaghetti, mandolino e…..mafia! ma come siamo realmente noi italiani?

Noi italiani accettiamo molto bene la presenza di stranieri nel nostro paese, in quanto comunque cattolici, purche’ questi pero’ non invadano i nostri spazi, le nostre necessita’ e i nostri bisogni. Dunque uno straniero a mio avviso per integrarsi al meglio non deve far altro che accettare e seguire le regole che questo paese impone a tutti. C’e’ da dire pero’ che spesse volte siamo noi stessi italiani a non rispettarle e tenerle conto affatto.




Rispetto a quanto accennato poc’ansi sulla cucina, dobbiamo riconoscere di avere questi grandi meriti che ci vengono attribuiti; non per niente la pizza e’ non solo una delle parole piu’ conosciute al mondo ma e’ anche uno dei cibi piu’ buoni e semplici che possano esistere e soprattutto la sua invenzione la si deve all’Italia, precisamente la Campania. 

Gli italiani hanno un grande pregio; quello di essere molto legati alla propria famiglia come se null’altro fosse piu’ importante al mondo. Riguardo a questo ci facciamo molto onore ma quanto alla guida lasciamo molto a desiderare, infatti se potessi dare un consiglio a coloro che vengono a faci visita li raccomanderei di stare molto attenti anche sulle strisce pedonali perche’ le auto sfrecciano come  saette e non ce n’e’ per nessuno.

Insomma, spero che il mio discorso sia stato utile, a chi ci vorrebbe conoscerci meglio, a chiarire meglio il quadro della situazione italiana. Che dire veniteci a trovare e sappiamo e speriamo di non deludervi.


  

sabato 15 gennaio 2011

Love love love...


Dal latino :amor-ris, ablativus: amore.
Verbo: amo-vi-tum-are.
Amore dunque significa: l'energia ed il sentimento di contraccambiare flussi desiderati, espressioni di piena e profonda ammirazione,verbali o tattili.
E se provassimo a guardare su dizionario il significato della parola amore? Cosa troveremmo? sentimento di affetto vivo, trasporto dell'animo verso una persona o una cosa, 
sentimento ed istinto naturale che lega due persone, aspirazione dell'uomo al bene, a Dio; Dio stesso, 
desiderio di ottenere una cosa; attaccamento a una cosa, 
ciò che è oggetto dell'amore, 
personificazione mitologica dell'amore.ecc come possiamo notare ce ne sono un’infinita’ di definizioni…tutte simili e tutte diverse, dipende dai punti di vista. Ma cos’e’ in verita’ l’ amore?
L’amore. La parola amore ha moltissimi significati e moltissime forme. Probabilmente è una delle parole più abusate al mondo. Comunemente l’amore è un sentimento che si prova verso qualcuno o qualcosa. Dovrebbe essere considerato come il sentimento più bello in assoluto, anche se molte volte è considerato il più brutto. Forse perché è quello che più ci fa soffrire. Quello che ci mette in dubbio come persone. Ci fa chiedere cose come: “ Cos’ho io di sbagliato? Cosa c’è che non va in me? ” e ci fa sentire cosi male, cosi annullati, cosi inutili, cosi niente che ognuno di noi vorrebbe non aver mai provato l’amore. L’amore non fa parte della mente, ma del cuore. Non può essere controllato. Non può essere manovrato. Non può essere altro se non amore. 
L’amore ha moltissime forme. C’è amore e amore a questo mondo. L’amore per la famiglia, l’amore per la patria, l’amore per il prossimo, l’amore per l’ambiente, l’amore per gli animali, l’amore per gli amici. Anche se, comunemente, quando si parla di amore, ognuno di noi pensa a quel lui o a quella lei che si vorrebbe avere accanto a se o a quel/la lui/lei che, quando si è veramente fortunati, si e’ gia’ vicino. 
Credo che ogni persona "vera" ami a suo modo e non lo dice a vuoto solo per far felice qualcuno perchè fa comodo... purtroppo e’ doveroso dire l'amore è un sentimento che va scomparendo, nel senso che forse non lo si vive piu’ come una volta; oggi data la possibilita’ di divorziare, separarsi o cose simili; ci sembra quasi che questo sentimento cosi’ puro sia stato da alcuni sciupato. E chi ancora riesce a provarlo veramente si può, a mio avviso, considerare una persona speciale. 

Concludo il mio discorso con una citazione d’autore “..due modi ci sono per non soffrire d’amore. Il primo riesce facile a molti: accettare quell’inferno e diventarne parte fino a non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continuo, cercare chi e che cosa vogliamo, in mezzo all’inferno, facendo in modo che non sia l’inferno a farlo finire o a togliergli spazio…”. [I.Calvino.] . Io scelgo la seconda…e voi?

Qual’e’ l’attivita’ reale di un esorcista?


Esorcismo: rito solitamente magico, con cui si scacciano spiriti maligni da luoghi o persone.
Nella religione cattolica, complesso di preghiere, atti, riti particolari per liberare dal demonio un invasato oppure un luogo, un oggetto ecc.
L’esorcismo non e’ niente di nuovo, anzi altro non e’ che un fenomeno tanto antico quanto la stessa civilta’ umana.
Ma chi e’ realmente l’esorcista?
Ministro del Rito dell'esorcismo è esclusivamente un sacerdote, questo non va dimenticato visto che molte volte ci si confonde con molti ciarlatani che si spacciano tali, che per la sua pietà, scienza, prudenza e integrità di vita sia ritenuto dall'Ordinario idoneo a tale ministero e da lui espressamente autorizzato ad esercitarlo.
Il sacerdote esorcista ha come ruolo quello di procedere alla celebrazione dell’esorcismo soltanto dopo esser certo che il soggetto su cui sta agendo non abbia semplicemente disturbi psichici.
L'esorcismo deve svolgersi in un clima di fede e di preghiera umile e fiduciosa, sì da evitare ogni impressione di efficacia automatica: la liberazione dall'influsso diabolico avviene se e quando Dio vuole. E qualora fossero presenti altre persone devono anch’essi pregare con tanto amore.
Un esorcista agisce in nome di Cristo e, in nome della Chiesa, esercita un ministero specifico. Anche il fedele che chiede l'esorcismo è un membro della comunità, uno di quei membri che la comunità deve amare di un amore preferenziale: quando è in potere del Maligno, infatti, egli è il più povero dei poveri, bisognoso di aiuto, di comprensione e di consolazione.
Il ministero dell' esorcista perciò, oltre che di liberazione, è anche un ministero di consolazione.


Ma chi sono i soggetti maggiormente colpiti da tale maledizione? Sicuramente i piu’ giovani. Basti pensare alle cause colpevoli per cui uno può aprire le porre al demonio, oggi che tanti giovani sono demotivati e non hanno più ideali forti di vita, ecco che allora sono posti dinnanzi ad esperienze disastrose quando si dedicano all'occultismo.
Il demonio durante il percorso dell’esorcista soffre e fa soffrire. Soffre molto piu’ durante la preghiera che all’inferno.
Non gliene importa niente che le sue sofferenze eterne aumentino, importa solo far soffrire la persona. Voi vedete tutta la perfidia diabolica, senza alcun vantaggio, anzi con danno personale il demonio fa di tutto per far soffrire per il gusto di far soffrire.
I demoni sono legati da una gerarchia ferrea, a cui ubbidiscono. Non è certo una ubbidienza d'amore quanto piuttosto un'ubbidienza di disperazione, è un'ubbidienza forzata, alla quale non possono disubbidire.
Durante l'esorcismo, usi di preferenza le parole della S. Scrittura, anzichè quelle proprie o di altri. E imponga al demonio di dire se è entrato in quel corpo in seguito a magia, o a segni malefici, o a cose maleficiate che il posseduto ha mangiato; in questo caso le vomiti; se invece ci si è serviti di cose esterne alla persona, dica dove sono e, dopo averle trovate, si brucino. Si avverta il posseduto di rivelare all'esorcista le tentazioni a cui viene soggetto.
Se poi il posseduto venisse liberato, lo si ammonisca con cura di guardarsi dal peccato per non offrire al demonio l'occasione di ritornare; in questo caso la sua condizione potrebbe diventare peggiore di quella di prima della liberazione.

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venerdì 14 gennaio 2011

Paint your life!


Molte volte le persone non hanno un lavoro che le appaga, non guadagnano abbastanza soldi, non riescono a costruire un futuro, non amano la scuola che frequentano ecc... ma quando tornano a casa e' importante costruire uno spazio personale che rappresenti e che sia in armonia con quello che hanno dentro, puo' essere la propria cameretta o addirittura l'intera casa.

Cosa fare? Armarsi di colori, pittura, pennelli, forbici, di un pizzico di fantasia e colorare, attraverso il bricolage, la propria giornata dimenticandosi di tutti i problemi che ci sono fuori e costruire tutto cio' che si desidera.

Trovo che sia importantissimo crearsi degli spazi che diano modo alla nostra fantasia di svilupparsi e che siano allo stesso tempo sfogo di rabbia e stress accumulati a causa di situazioni pesanti, per poi rappresentare il tutto in cose creative che sicuramente contribuiranno al nostro benessere interiore.
   
                              

La musica e le sue componenti



E' da qualche giorno che all' universita' che frequento ho iniziato un corso di musica che mi e' sembrato davvero interessante ed in base ad alcuni appunti che ho preso vorrei spiegare oggi cosa e' "tecnicamente" la musica.

Le tre branche principali che la compongono sono dunque il ritmo, la melodia ed infine l'armonia. Ma cosa sono nello specifico?

Il ritmo non e' altro che una misurazione legata al tempo attraverso cui si misura lo scorrere del tempo stesso. Il tempo e' un qualcosa in continuo movimento ed il motivo per il quale spesse volte non ce ne accorgiamo e' perche' noi siamo totalmente in esso stesso, che scorre e va veloce mentre noi siamo fermi.
Per capire meglio questo concetto possiamo fare un esempio molto semplice: immaginiamo di essere seduti sulla riva di un fiume...cosa notiamo? Il fiume scorre e noi lo osserviamo, il fiume di cui parliamo e' il tempo. Non siamo schiavi del tempo perche' lo vediamo proseguire, ma ne siamo allo stesso tempo prigionieri.

Il ritmo e' la frequenza con cui registriamo un evento quando siamo seduti, lo possiamo fare perche' siamo dotati di un metronomo incorporato il cuore, il metronomo base grazie al quale siamo giunti alla scansione del tempo.
Il ritmo percepito diventa cosi' un tempo espressivo. Ci deve essere una durata del ritmo attraverso il tempo altrimenti sarebbe noioso sentire sempre le stesse cose.


La melodia e' una successione di suoni scelti per altezza e durata essa deve avere un senso che noi riconosciamo. Il segreto sta nel sistemare le note con un criterio ben preciso come le parole per un discorso. Nella musica le melodia esprime i sentimenti, infatti melodie contorte ed innaturali ci riportano alla natura, quando essa appare e' la nostra razionalizzazione e la riusciamo a comprendere. Essa puo' essere allegra, triste, gioiosa, malinconica a seconda del suo sviluppo.

Infine c'e' l'armonia, l'incontro di piu' suoni, di piu' melodie che crea gli accordi.
Immaginando di mettere i primi sei accordi insieme allora creeremo armonia. Una corda percossa infatti racchiude in se' tutti i suoni.

Per molti la musica e' un insieme di strumenti, voce, testi; ma per molti altri, per gli intenditori, la musica e' soprattutto questo.

giovedì 13 gennaio 2011

Il nord o il sud? Scegliere non saprei...




Il nord e il sud dell'Italia sono da sempre state oggetto di discussioni accese nel nostro Bel Paese. Ma perche' seppur cosi' vicini sembrano due mondi con distanze abnormi? Perche' cosi' tanta differenza? La risposta e' semplicissima ed e' tutta chiaramente ed espressamente presente in questo film o libro.

Il signor Roberto Saviano, scrittore e giornalista napoletano, armato di soli forza e coraggio, un bel giorno decise di spiattellare in faccia, tutto cio' che da sempre e' stato nascosto ma che allo stesso tempo e' sotto gli occhi di tutti: il fenomeno della criminalita' organizzata del sud Italia, specificatamente quello della Campania. Quest uomo e' da allora in poi che e' costretto a vivere per sempre sotto scorta a causa delle gravi minacce di morte rivoltegli da camorristi inferociti. Come e' possibile che una persona debba vivere in tal maniera soltanto perche' dice la verita' e si ribella ad un fenomeno, purtroppo gravissimo, e sempre piu' concretizzato? Ricordo male o vige ancora la democrazia ed il diritto di ogni persona a dire la propria opinione sempre e comunque?
Perche' le nostre orecchie ed i nostri occhi devono subire tali atrocita'?

Il film in questione, Gomorra appunto, di Matteo Garrone e' basato sul libro di Roberto Saviano. Parla di quanto sia degenerata e degenerante la situazione del sud Italia. Affronta tematiche toccanti e commoventi quali spaccio di droga, prostituzione, morti "accidentali", violenze, illegalita'; tutti effetti e diramazioni causati dal fenomeno della camorra. Il racconto lascia di stucco chi non conosce e capisce tante cose, ma allo stesso tempo lascia inalterate le persone che sono ormai abituate a vedere scene simili, se non peggiori, davanti ai loro occhi. Gomorra e' un campanello d' allarme di una realta' che va sempre piu' peggiorando a causa di persone che non si fanno scrupoli nemmeno di fronte ai propri cari, che non conservano un briciolo di coscienza pur di ottenere falsita', denaro sporco e sentirsi grandi.

Consiglio la visione di questo film o la lettura dello stesso libro affinche' tutti facciano chiarezza del fatto che la distinzione tra il nord e il sud dell'Italia c'e' e molto anche, e' nelle radici dell'Italia e lo e' sempre stato, essa come potrete capire non si basa semplicemente su paroline come terroni e polentoni frutto di beffa ma su fatti e dati ben precisi, il sud non deve essere semplicemente etichettato come un qualcosa di errato che va allontanato o addirittura eliminato ma bensi' va AIUTATO, per un futuro migliore e per una vittoria contro chi si sente forte ma in realta' e piu' piccolo di quanto si pensi.

domenica 9 gennaio 2011

La canzone spaziale

Imagine there's no heaven 

It's easy if you try 
No hell below us 
Above us only sky 
Imagine all the people 
Living for today... 

Imagine there's no countries 
It isn't hard to do 
Nothing to kill or die for 
And no religion too 
Imagine all the people 
Living life in peace... 

You may say I'm a dreamer 
But I'm not the only one 
I hope someday you'll join us 
And the world will be as one 

Imagine no possessions 
I wonder if you can 
No need for greed or hunger 
A brotherhood of man 
Imagine all the people 
Sharing all the world... 

You may say I'm a dreamer 
But I'm not the only one 
I hope someday you'll join us 
And the world will live as one 


Il vero inno alla pace che e' diventato l'icona per antonomasia del messaggio che puo' essere trasmesso dalle note.
E' una canzone che mira a dare messaggi di speranza tra i piu' belli mai esistiti, e il creatore John Lennon e' un poeta in questo. La cosa bella della musica e' che, essa grazie ai grandi artisti che la producono, riesce a rappresentare cio' che noi tutti abbiamo dentro, cio' che parte dalle nostre viscere per poi esternarsi attraverso una bocca. La canzone ci fa capire l'immensa inutilita' dell'attaccamento a cose effimere, l'inutilita' del sentirsi padroni di un qualcosa o di un qualcuno che poi non e' altro che noi stessi ma attraverso una forma o colore diverso. Tutto cio' di cui disponiamo e' gia' abbastanza perche' preoccuparsi del nulla o peggio ancora di cose che provocherebbero nient'altro che il nostro indebolimento? 
Noi gia' da prima della nostra esistenza apparteniamo e siamo allo stesso tempo protagonisti di un progetto del Creatore mediante il quale gia' tutto e' prestabilito e prefissato in maniera perfetta, e' superfluo a tal proposito progettare guerre, stragi, uccisioni e morti, perche' noi non decidiamo e mai decideremo nulla, ma bensi' qualcun altro lo fara', qualcuno degno di farlo, qualcuno di soprannaturale piu' di tutto e tutti. E' bello sognare un mondo migliore, dove tutti ci preoccupiamo soltanto di essere amici, fratelli e sorelle e non di un mondo fatto di possessi e avidita'.


sabato 8 gennaio 2011

Il libro dei libri, 1984

Fino a qualche tempo fa non avevo una buona considerazione della lettura, o meglio leggevo semplicemente perche' dovevo farlo, semplicemente perche' me lo dicevano i miei insegnanti, semplicemente perche' ero obbligata. Pensare alla lettura era considerato da me una cosa noiosa, una perdita di tempo che avrei potuto benissimo sopperire con un'uscita in amicizia o una qualsiasi scusa sviante. Ma adesso col senno di poi sono riuscita a capire il ruolo fondamentale che poche centinaia di pagine celano in se'. 

Uno dei libri che non deve assolutamente mancare nella biblioteca personale di qualcuno e che consiglierei senza ombra di dubbio e' appunto il ben noto capolavoro di George Orwell, 1984. Questo libro, che all'inizio della mia lettura mi pareva noioso, e' tra i piu' grandi di tutti i tempi ed affronta tematiche da brividi. 

Il racconto presenta un governo totalitario che vede come protagoniste tre grandi superpotenze, di cui il mondo e' composto, in continua e ripetuta lotta l'una con l'altra: Oceania, Eurasia, Estasia, siamo appunto nel 1984. Londra è la città principale dell' Oceania. Al vertice del potere politico in Oceania c'è il Grande Fratello, onnisciente e infallibile, che nessuno ha mai visto di persona, pare abbia, secondo i manifesti politici che lo rappresentano, dei grandi baffi neri con tanto di grossi occhioni neri che tutto sanno, tutto scrutano e tutto possono. I principi su cui si basa il Grande Fratello rispecchiano in pieno slogan come: "La guerra è pace", "La libertà è schiavitù", "L'ignoranza è forza". 

Il protagonista, nonche' personaggio principale del libro e' un uomo Winston Smith che deve censurare ed eliminare tutti i giornali, libri e mezzi d'informazione che siano contro il sistema politico ufficiale. Tutte le persone sono sorvegliate da telecamere che identificano ogni suono, ogni bisbiglio, e qualora questo dovesse presentarsi sospetto, la persona deve prima di subito essere fatta fuori e diventare come inesistente. Il protagonista cerca a suo modo di sovrastare questo sistema, tentando di opporsi anche se segretamente alle dure leggi del GF, incontra una donna, la sua compagna Julia con la quale cerca disperatamente di sopravvivere fingendo come si suol dire di "Esser stupidi per non andar in guerra". 

Ma questo libro insegna che la continua lotta ad una vita migliore non sempre si rivela, per noi e per le generazioni successive, un qualcosa gratificante rispetto a quello che gia' si ha. E' da apprezzare la voglia di vivere e la grinta che dimostrano di avere i due innamorati che nonostante tutto si dicono pronti a rischiare pur di opporsi alle oscenita' e agli obrobri di una societa' che passiva accetta addirittura il lento spegnimento dell'essere umano. Il Grande Fratello consta nella totale annientazione del pensare semplicemente, non il pensare per forza contro, ma il pensare semplicemente e' un errore. Il Grande Fratello e' una dittatura psicologica che schiavizza l'animo di una persona e la rende succube di se' stessa, entra in un labirinto senza sapere ne' come e ne' perche' e si autoconvince di essere nel posto piu' desiderabile della terra seppur inconsciamente sa' di essere all'inferno. 

Se consiglio vivamente la lettura di questo libro e' perche' cosi' ci renderemo conto di quanto la fantasia sia piu' simile di quello che ci aspettiamo alla realta' in cui viviamo e di quanto il passato sia da sempre frutto di conoscenza di cio' che vogliamo. 
E come ha scritto il maestro Orwell concludo il mio pensiero con questa frase eccellente"La menzogna diventa verità e passa alla Storia".

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venerdì 7 gennaio 2011

Londra & l' Inglese, un capitale per tutti

Chi non ha mai visto una volta nella sua vita la fantastica capitale britannica? Nessuno!
Londra merita a mio avviso, una rilevante attenzione poiche' oltre ad essere una citta' incantevole per la sua estetica, ha allo stesso tempo una prepotente importanza culturale, artistica, storica ed economica di livello mondiale.

Ma perche' e' cosi' importante? Londra originariamente celtica, fu fortificata dai Romani che la chiamarono Londinium e la usarono come porto sul fiume Tamigi fino a quando poi la abbandonarono nel V secolo. Ha una popolazione di 7.421.328 abitanti, chiamati i londinesi di differenti etnie, culture usi e costumi che l'hanno resa una delle città più cosmopolite del mondo e una delle più differenziate linguisticamente: vi sono parlate oltre 300 lingue.

Londra e' unica perche' sembra che abbia ogni cosa paradossalmente e allo stesso tempo volutamente diverso da tutte le altre citta'. Basti pensare alla spina della corrente, alle auto con il volante a destra e il senso di marcia opposto, ai bus a doppio piano, alla regina e le sue guardie, alla moneta, all' erbetta delle case curata minuziosamente, ai mercatini vintage, al London Eye, al Big Ban, agli scoiattolini che irrompono tra i piedi mentre si suole fare un picnic oppure una semplice lettura immersi nella natura, al fish and chips. 
Riesce contemporaneamente ad apparire trasgressiva negli eccessi eccentrici che rappresenta e calma, rilassante e tranquilla per la presenza di numerosi parchi di un verde sgargiante e sereno.
Londra spesso vuol dire contraddizione, vuol dire l'abito non fa il monaco, vuol dire "essere o non essere? Questo e' il problema", vuol dire avere delle regole tutte per se' ma far di tutto pur di rispettarle.
Insomma e' una citta' unica, aiutata e supportata fortemente da un altro fattore fondamentale, la lingua inglese. 

Oggi come oggi in qualsiasi angolo piu' disparato dell'universo per essere qualcuno o costruire qualcosa occorre relazionarsi con i nostri simili e se nell' antichita' facevano quasi tutto per puramente sopravvivenza, adesso le cose sono cambiate perche' abbiamo bisogno di sopravvivere si, ma sopravvivere non per vivere, ma per comunicare. Una di tali forme comunicative, da sempre utilizzate per un rapporto, e' il linguaggio e tanto piu' esso e' somigliante all'altro e allo stesso tempo semplice, allora tanto piu' sara' quasi una passeggiata identificarci per comunicare con gli altri. 

L'inglese sta al centro di questo discorso perche' e' una lingua che rappresenta il linguaggio tra esseri umani con la grammatica più semplice, quindi per ovvi motivi e' la piu' importante a livello internazionale. 

E' fondamentale per comunicare in maniera inequivocabile conoscere una unica lingua in maniera chiara e brillante per aiutarsi e scambiarsi vicendevolmente idee corrette, l'inglese e' senz'altro il linguaggio perfetto per favorire il tutto. E' la lingua che serve per aprirsi e stare al passo col mondo.

Una cosa è ovvia, Londra è una città che non teme osare, e' stravagante, dinamica e sempre diversa, che non vuole vivere di ricordi ma guarda al futuro con fiducia, non come molte città italiane che si sono cullate sul passato ormai trascorso continuando a respirare affannosamente solo aria di vecchiaia, Londra e l'inglese sono un binomio perfetto se ci coalizziamo con loro saremo al sicuro; Londra & l' Inglese sono un capitale per tutti!

giovedì 6 gennaio 2011

Il Presepe Napoletano, uno sguardo a San Gregorio Armeno

Passeggiando per le vie della bella Napoli si riesce a notare quanto l'aria di festa scorra nelle vene di questo popolo da secoli e secoli.
Ma il simbolo per eccellenza che rappresenta in se' l'amore per la religione e allo stesso tempo quello per la tradizione e' il presepe. Volgendo uno sguardo curioso nelle piu' intrinseche e sottili stradine napoletane, ce n'e' una che piu' di tutte riesce quasi a riportarci, con le sue perfette rappresentazioni di tipici presepi, in un'epoca che sembra la stessa di quella della nascita del bambinello.

Via San Gregorio Armeno, situata nel cuore storico della citta' e' una strada di fama mondiale per la presenza di innumerevoli bottegucce e negozietti che padroneggiano, ormai dai tempi settecenteschi, l'arte presepiale. Il presepe infatti e' una delle tradizioni piu' consolidate ed inalterate della tradizione partenopea.

Qui si puo' trovare tutto, davvero tutto il materiale che occorre per la propria rappresentazione personale di un presepio, partendo dalle casette in sughero o cartone, agli oggetti "meccanici" quali mulini a vento, cascate e fontanelle, che alla meglio riescono a dare vita animando il tutto, e lasciandoci immedesimare nel perfetto contesto, ai pastori di terracotta dipinti a mano a quelli alti 30 cm con abiti in tessuto cuciti su misura che svolgono i piu' umili mestieri come lavandaia, macellaio ecc.  Ma accanto a vere e proprie opere d’arte, frutto del lavoro di famiglie artigiane che si tramandano il mestiere da intere generazioni, si trovano aggetti che denotano la fantasia e l’ironia del popolo dei napoletani: la statuetta o caricatura del politico o del VIP del momento è oramai divenuta uno dei classici sulle bancaralle di via San Gregorio Armeno.
Pur raggiungendo il picco della sua rappresentazione  e di visite nel periodo natalizio, San Gregorio Armeno risulta comunque per tutto l'anno un luogo gettonato che ci riporta, in qualsiasi periodo lo si visiti, alla magia del Natale stessO.





Abusare di un bambino, ecco cosa vuol dire!


"Queste parole di oggi sono dedicate alla piccola Sarah Scazzi, protagonista della cronaca italiana ormai da mesi, per farle capire che noi tutti le siamo vicini e che probabilmente ne' sapremo e ne' capiremo mai il male che ha subito, ma almeno ricordandola potremo renderla felice e spronare chi come lei ha subito tali abusi a dare l'allarme prima che il tutto sfoci in terribili tragedie". 



Spesso la maggior parte di noi ricorre ad un uso improprio di terminologie che sarebbe opportuno evitare e non sprecare. Quante volte le nostre orecchie hanno udito la parola violenza…quante? Troppe! Violenza per un qualcosa che non esiste, un qualcosa di cui nemmeno si e’ a conoscenza realmente, un qualcosa che neanche vagamente ha sfiorato le nostre menti, un qualcosa che forse, per fortuna, non capiremo mai!
Ma quanti di loro a questo mondo sono stati vittime di violenza soltanto essi potranno capire di cosa stiamo trattando. Quella che a mio avviso si puo’ definire la piu’ schifosa, abominevole, rigurgitante, vomitevole, stomachevole e disgustosa violenza e’ quella nei confronti dei bambini.  I bambini, degli esserini cosi’ piccoli che quasi talvolta ci si spaventa di stringerli troppo, quando poi proviamo semplicemente ad abbracciarli con tutto l’amore che abbiamo dentro. Sono cosi’ teneri e disarmanti che soltanto quando ci guardano con quegli occhietti indifesi ci viene voglia di sbranare chiunque pensi anche lontanamente di fargli del male. Ma che razza di esseri siamo noi uomini se pensiamo tutto questo? Nemmeno possiamo essere paragonati a degli animali, in quanto loro hanno senso di protezione rispetto ai propri cuccioli; e poi la cosa che ci differenzia da essi  e’ il ragionare o ricordo male?
Era mattina ed io andavo ancora al liceo, all’uscita prendevo lo scuolabus dato che ero troppo piccola per possedere una patente, parlando con delle mie compagne si vociferava che fosse morta una bambina di soli 4 anni per un rigurgito, in un paesino adiacente a quello in cui abitavo. Come puo’ una bambina sana morire a causa di un semplice vomito? Tutti sapevano che dietro la morte della piccola c’era qualcosa, o meglio qualcuno che non era stato al suo posto. Decidemmo di andare a vederla ma soprattutto di andare da lei  per pregare affiche’ il suo cammino verso il Signore risultasse piu’ quieto. Io, come le altre, non eravamo molto entusiaste all’idea di vedere una bambina morta, ma dopo i vari tremolii alle gambe passo’ come un attimo e ci ritrovammo nella camera della piccola, bellissima, sembrava stesse dormendo, era scura dai capelli lunghissimi ma presentava una carnagione molto chiara, sembrava una bambola; era diventata un vero e proprio angioletto.
Vi racconto questa storia perche’ soltanto poco dopo si e’ scoperto che la  piccolina era stata ripetutamente violentata da uno zio ritardato e che i suoi genitori, che si mostravano cosi’ disperati per la sua perdita, la obbligavano ad avere rapporti sessuali anche con altre bestie!  Sicuramente peggio di loro.  Dedico alla creatura questa poesia di Davide Serra.

La faccia tra le mani
i graffi sui seni
niente più lacrime a lavarti la pelle
guardi nel vuoto e immobile tremi
e un gelo ti inchioda
povero fiore reciso e calpestato
sbattuto per terra
abusato ed umiliato
fatichi a respirare
non riesci più ad alzarti
non sai riaprire gli occhi
e immobile tremi…
è un esplodere di dolore
un oceano di rabbia
un grido di vergogna
un urlo silenzioso, gelido e
dolente
che lacera la notte
e cresce lentamente e niente più parole
e risate con le amiche,
quelle scarpe favolose,
quei brividi d’amore
è tutto andato in pezzi
è tutto calpestato
rimane la paura, l’abuso della carne,
l’angoscia che perdura…
bocche deformi,
mani che offendono,
palpano e straziano
risate sguaiate
rantoli di belve assetate di dolore
maledetti demoni,
vigliacchi e senza onore
e immobile tremi…
stai ancora tremando
piccolo fiore sbattuto per terra
senza conforto,
senza più amore.

Spero tu abbia trovato la pace nell’alto dei cieli con tutti gli angeli, riposa in pace e non pensare, dopo quello che hai vissuto, che a questo mondo nessuno ti abbia mai voluto bene!