lunedì 17 gennaio 2011

L'eutanasia



Questa storia rappresenta non solo l’immensa sofferenza che questo uomo porta con se’, ma anche quella di tantissime altre persone. La posizione della chiesa e’ davvero complessa, ma parte da un presupposto semplice e chiaro: quello di amare l’uomo sempre e comunque! Dunque la vita è dono di Dio: su questa certezza di fede la Chiesa cattolica continua a ribadire il suo fermo "no" ad ogni forma di eutanasia. L’eutanasia è per la Chiesa un omicidio, come anche l’aiuto a realizzarla; ricorda inoltre che la medicina si pone sempre al servizio della vita e che la linea di comportamento verso il malato grave e il morente dovrà ispirarsi sempre al rispetto della vita e della dignità della persona. Ritornando ora al caso di questo signore, mi pare di capire che purtroppo sia stanco di soffrire. Chi di noi puo’ permettersi di dargli torto? Ma soprattutto chi di noi puo’ osare a non aiutarlo? Personalmente ritengo che sia assolutamente un obbligo e un dovere di un ottimo medico ma in primis un uomo coscienzioso, seppur non credente, quello di fare di tutto pur di tenere in vita una persona; non dimentichiamo che stiamo parlando di un qualcuno che e’ uguale a noi seppur in quello stato. Sono contraria al fatto che vengano eliminate delle persone semplicemente perché malate o inabili, come se la condizione per rendere degna la vita fosse quella di essere tutti belli, sani e robusti. Bisognerebbe invece saper valorizzare la vita anche in quei casi in cui sembrerebbe non esserci più nulla che la renda degna. Il problema è che non siamo culturalmente preparati a concepire la dignità di una vita diversa. Citando il caso della giovane Eluana Englaro, a mio avviso, non si è trattato di prolungare un accanimento terapeutico, né una terapia. Non si è dovuta “staccare nessuna spina”, ma semplicemente e crudelmente inserire un tappino giallo nel sodino naso-gastrico
interrompendo alimentazione e idratazione assistita. Mentre il corpo di Eluana e di molti altri come lei riposano in pace le coscienze di tanti non si daranno pace perché in queste vicende manca giustizia e verità.
L’augurio è che la loro morte, frutto di cocciutaggine  ideologica e politica, ceda il posto  a una chiarezza giuridica e a una nuova stagione culturale che nella nostra società riesca a fare dell’assistenza ai più deboli, un segno eloquente  di vera civiltà “… perché domani sia migliore, perché domani tu 
strada facendo, vedrai”.

                                                                             

domenica 16 gennaio 2011

Gli italiani


I mittenti di oggi sono milioni e milioni di individui, costretti a lasciare i loro rispettivi Paesi d’origine per motivi politici, etnici e religiosi. Oggi parleremo dell’Italia e di tutto cio’ che la rappresenta sperando che questo discorso rimanga utile ad agevolare l’integrazione degli stranieri nel nostro Paese.
Agli occhi degli stranieri, in Italia siamo tutti o mafiosi o pizzaioli, lontani dallo stress della vita metropolitana. Per non parlare della pubblicità che ci siamo fatti con l’emergenza-spazzatura. Infatti le parole con le quali siamo spesso identificati sono: pizza, spaghetti, mandolino e…..mafia! ma come siamo realmente noi italiani?

Noi italiani accettiamo molto bene la presenza di stranieri nel nostro paese, in quanto comunque cattolici, purche’ questi pero’ non invadano i nostri spazi, le nostre necessita’ e i nostri bisogni. Dunque uno straniero a mio avviso per integrarsi al meglio non deve far altro che accettare e seguire le regole che questo paese impone a tutti. C’e’ da dire pero’ che spesse volte siamo noi stessi italiani a non rispettarle e tenerle conto affatto.




Rispetto a quanto accennato poc’ansi sulla cucina, dobbiamo riconoscere di avere questi grandi meriti che ci vengono attribuiti; non per niente la pizza e’ non solo una delle parole piu’ conosciute al mondo ma e’ anche uno dei cibi piu’ buoni e semplici che possano esistere e soprattutto la sua invenzione la si deve all’Italia, precisamente la Campania. 

Gli italiani hanno un grande pregio; quello di essere molto legati alla propria famiglia come se null’altro fosse piu’ importante al mondo. Riguardo a questo ci facciamo molto onore ma quanto alla guida lasciamo molto a desiderare, infatti se potessi dare un consiglio a coloro che vengono a faci visita li raccomanderei di stare molto attenti anche sulle strisce pedonali perche’ le auto sfrecciano come  saette e non ce n’e’ per nessuno.

Insomma, spero che il mio discorso sia stato utile, a chi ci vorrebbe conoscerci meglio, a chiarire meglio il quadro della situazione italiana. Che dire veniteci a trovare e sappiamo e speriamo di non deludervi.


  

sabato 15 gennaio 2011

Love love love...


Dal latino :amor-ris, ablativus: amore.
Verbo: amo-vi-tum-are.
Amore dunque significa: l'energia ed il sentimento di contraccambiare flussi desiderati, espressioni di piena e profonda ammirazione,verbali o tattili.
E se provassimo a guardare su dizionario il significato della parola amore? Cosa troveremmo? sentimento di affetto vivo, trasporto dell'animo verso una persona o una cosa, 
sentimento ed istinto naturale che lega due persone, aspirazione dell'uomo al bene, a Dio; Dio stesso, 
desiderio di ottenere una cosa; attaccamento a una cosa, 
ciò che è oggetto dell'amore, 
personificazione mitologica dell'amore.ecc come possiamo notare ce ne sono un’infinita’ di definizioni…tutte simili e tutte diverse, dipende dai punti di vista. Ma cos’e’ in verita’ l’ amore?
L’amore. La parola amore ha moltissimi significati e moltissime forme. Probabilmente è una delle parole più abusate al mondo. Comunemente l’amore è un sentimento che si prova verso qualcuno o qualcosa. Dovrebbe essere considerato come il sentimento più bello in assoluto, anche se molte volte è considerato il più brutto. Forse perché è quello che più ci fa soffrire. Quello che ci mette in dubbio come persone. Ci fa chiedere cose come: “ Cos’ho io di sbagliato? Cosa c’è che non va in me? ” e ci fa sentire cosi male, cosi annullati, cosi inutili, cosi niente che ognuno di noi vorrebbe non aver mai provato l’amore. L’amore non fa parte della mente, ma del cuore. Non può essere controllato. Non può essere manovrato. Non può essere altro se non amore. 
L’amore ha moltissime forme. C’è amore e amore a questo mondo. L’amore per la famiglia, l’amore per la patria, l’amore per il prossimo, l’amore per l’ambiente, l’amore per gli animali, l’amore per gli amici. Anche se, comunemente, quando si parla di amore, ognuno di noi pensa a quel lui o a quella lei che si vorrebbe avere accanto a se o a quel/la lui/lei che, quando si è veramente fortunati, si e’ gia’ vicino. 
Credo che ogni persona "vera" ami a suo modo e non lo dice a vuoto solo per far felice qualcuno perchè fa comodo... purtroppo e’ doveroso dire l'amore è un sentimento che va scomparendo, nel senso che forse non lo si vive piu’ come una volta; oggi data la possibilita’ di divorziare, separarsi o cose simili; ci sembra quasi che questo sentimento cosi’ puro sia stato da alcuni sciupato. E chi ancora riesce a provarlo veramente si può, a mio avviso, considerare una persona speciale. 

Concludo il mio discorso con una citazione d’autore “..due modi ci sono per non soffrire d’amore. Il primo riesce facile a molti: accettare quell’inferno e diventarne parte fino a non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continuo, cercare chi e che cosa vogliamo, in mezzo all’inferno, facendo in modo che non sia l’inferno a farlo finire o a togliergli spazio…”. [I.Calvino.] . Io scelgo la seconda…e voi?

Qual’e’ l’attivita’ reale di un esorcista?


Esorcismo: rito solitamente magico, con cui si scacciano spiriti maligni da luoghi o persone.
Nella religione cattolica, complesso di preghiere, atti, riti particolari per liberare dal demonio un invasato oppure un luogo, un oggetto ecc.
L’esorcismo non e’ niente di nuovo, anzi altro non e’ che un fenomeno tanto antico quanto la stessa civilta’ umana.
Ma chi e’ realmente l’esorcista?
Ministro del Rito dell'esorcismo è esclusivamente un sacerdote, questo non va dimenticato visto che molte volte ci si confonde con molti ciarlatani che si spacciano tali, che per la sua pietà, scienza, prudenza e integrità di vita sia ritenuto dall'Ordinario idoneo a tale ministero e da lui espressamente autorizzato ad esercitarlo.
Il sacerdote esorcista ha come ruolo quello di procedere alla celebrazione dell’esorcismo soltanto dopo esser certo che il soggetto su cui sta agendo non abbia semplicemente disturbi psichici.
L'esorcismo deve svolgersi in un clima di fede e di preghiera umile e fiduciosa, sì da evitare ogni impressione di efficacia automatica: la liberazione dall'influsso diabolico avviene se e quando Dio vuole. E qualora fossero presenti altre persone devono anch’essi pregare con tanto amore.
Un esorcista agisce in nome di Cristo e, in nome della Chiesa, esercita un ministero specifico. Anche il fedele che chiede l'esorcismo è un membro della comunità, uno di quei membri che la comunità deve amare di un amore preferenziale: quando è in potere del Maligno, infatti, egli è il più povero dei poveri, bisognoso di aiuto, di comprensione e di consolazione.
Il ministero dell' esorcista perciò, oltre che di liberazione, è anche un ministero di consolazione.


Ma chi sono i soggetti maggiormente colpiti da tale maledizione? Sicuramente i piu’ giovani. Basti pensare alle cause colpevoli per cui uno può aprire le porre al demonio, oggi che tanti giovani sono demotivati e non hanno più ideali forti di vita, ecco che allora sono posti dinnanzi ad esperienze disastrose quando si dedicano all'occultismo.
Il demonio durante il percorso dell’esorcista soffre e fa soffrire. Soffre molto piu’ durante la preghiera che all’inferno.
Non gliene importa niente che le sue sofferenze eterne aumentino, importa solo far soffrire la persona. Voi vedete tutta la perfidia diabolica, senza alcun vantaggio, anzi con danno personale il demonio fa di tutto per far soffrire per il gusto di far soffrire.
I demoni sono legati da una gerarchia ferrea, a cui ubbidiscono. Non è certo una ubbidienza d'amore quanto piuttosto un'ubbidienza di disperazione, è un'ubbidienza forzata, alla quale non possono disubbidire.
Durante l'esorcismo, usi di preferenza le parole della S. Scrittura, anzichè quelle proprie o di altri. E imponga al demonio di dire se è entrato in quel corpo in seguito a magia, o a segni malefici, o a cose maleficiate che il posseduto ha mangiato; in questo caso le vomiti; se invece ci si è serviti di cose esterne alla persona, dica dove sono e, dopo averle trovate, si brucino. Si avverta il posseduto di rivelare all'esorcista le tentazioni a cui viene soggetto.
Se poi il posseduto venisse liberato, lo si ammonisca con cura di guardarsi dal peccato per non offrire al demonio l'occasione di ritornare; in questo caso la sua condizione potrebbe diventare peggiore di quella di prima della liberazione.

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venerdì 14 gennaio 2011

Paint your life!


Molte volte le persone non hanno un lavoro che le appaga, non guadagnano abbastanza soldi, non riescono a costruire un futuro, non amano la scuola che frequentano ecc... ma quando tornano a casa e' importante costruire uno spazio personale che rappresenti e che sia in armonia con quello che hanno dentro, puo' essere la propria cameretta o addirittura l'intera casa.

Cosa fare? Armarsi di colori, pittura, pennelli, forbici, di un pizzico di fantasia e colorare, attraverso il bricolage, la propria giornata dimenticandosi di tutti i problemi che ci sono fuori e costruire tutto cio' che si desidera.

Trovo che sia importantissimo crearsi degli spazi che diano modo alla nostra fantasia di svilupparsi e che siano allo stesso tempo sfogo di rabbia e stress accumulati a causa di situazioni pesanti, per poi rappresentare il tutto in cose creative che sicuramente contribuiranno al nostro benessere interiore.
   
                              

La musica e le sue componenti



E' da qualche giorno che all' universita' che frequento ho iniziato un corso di musica che mi e' sembrato davvero interessante ed in base ad alcuni appunti che ho preso vorrei spiegare oggi cosa e' "tecnicamente" la musica.

Le tre branche principali che la compongono sono dunque il ritmo, la melodia ed infine l'armonia. Ma cosa sono nello specifico?

Il ritmo non e' altro che una misurazione legata al tempo attraverso cui si misura lo scorrere del tempo stesso. Il tempo e' un qualcosa in continuo movimento ed il motivo per il quale spesse volte non ce ne accorgiamo e' perche' noi siamo totalmente in esso stesso, che scorre e va veloce mentre noi siamo fermi.
Per capire meglio questo concetto possiamo fare un esempio molto semplice: immaginiamo di essere seduti sulla riva di un fiume...cosa notiamo? Il fiume scorre e noi lo osserviamo, il fiume di cui parliamo e' il tempo. Non siamo schiavi del tempo perche' lo vediamo proseguire, ma ne siamo allo stesso tempo prigionieri.

Il ritmo e' la frequenza con cui registriamo un evento quando siamo seduti, lo possiamo fare perche' siamo dotati di un metronomo incorporato il cuore, il metronomo base grazie al quale siamo giunti alla scansione del tempo.
Il ritmo percepito diventa cosi' un tempo espressivo. Ci deve essere una durata del ritmo attraverso il tempo altrimenti sarebbe noioso sentire sempre le stesse cose.


La melodia e' una successione di suoni scelti per altezza e durata essa deve avere un senso che noi riconosciamo. Il segreto sta nel sistemare le note con un criterio ben preciso come le parole per un discorso. Nella musica le melodia esprime i sentimenti, infatti melodie contorte ed innaturali ci riportano alla natura, quando essa appare e' la nostra razionalizzazione e la riusciamo a comprendere. Essa puo' essere allegra, triste, gioiosa, malinconica a seconda del suo sviluppo.

Infine c'e' l'armonia, l'incontro di piu' suoni, di piu' melodie che crea gli accordi.
Immaginando di mettere i primi sei accordi insieme allora creeremo armonia. Una corda percossa infatti racchiude in se' tutti i suoni.

Per molti la musica e' un insieme di strumenti, voce, testi; ma per molti altri, per gli intenditori, la musica e' soprattutto questo.

giovedì 13 gennaio 2011

Il nord o il sud? Scegliere non saprei...




Il nord e il sud dell'Italia sono da sempre state oggetto di discussioni accese nel nostro Bel Paese. Ma perche' seppur cosi' vicini sembrano due mondi con distanze abnormi? Perche' cosi' tanta differenza? La risposta e' semplicissima ed e' tutta chiaramente ed espressamente presente in questo film o libro.

Il signor Roberto Saviano, scrittore e giornalista napoletano, armato di soli forza e coraggio, un bel giorno decise di spiattellare in faccia, tutto cio' che da sempre e' stato nascosto ma che allo stesso tempo e' sotto gli occhi di tutti: il fenomeno della criminalita' organizzata del sud Italia, specificatamente quello della Campania. Quest uomo e' da allora in poi che e' costretto a vivere per sempre sotto scorta a causa delle gravi minacce di morte rivoltegli da camorristi inferociti. Come e' possibile che una persona debba vivere in tal maniera soltanto perche' dice la verita' e si ribella ad un fenomeno, purtroppo gravissimo, e sempre piu' concretizzato? Ricordo male o vige ancora la democrazia ed il diritto di ogni persona a dire la propria opinione sempre e comunque?
Perche' le nostre orecchie ed i nostri occhi devono subire tali atrocita'?

Il film in questione, Gomorra appunto, di Matteo Garrone e' basato sul libro di Roberto Saviano. Parla di quanto sia degenerata e degenerante la situazione del sud Italia. Affronta tematiche toccanti e commoventi quali spaccio di droga, prostituzione, morti "accidentali", violenze, illegalita'; tutti effetti e diramazioni causati dal fenomeno della camorra. Il racconto lascia di stucco chi non conosce e capisce tante cose, ma allo stesso tempo lascia inalterate le persone che sono ormai abituate a vedere scene simili, se non peggiori, davanti ai loro occhi. Gomorra e' un campanello d' allarme di una realta' che va sempre piu' peggiorando a causa di persone che non si fanno scrupoli nemmeno di fronte ai propri cari, che non conservano un briciolo di coscienza pur di ottenere falsita', denaro sporco e sentirsi grandi.

Consiglio la visione di questo film o la lettura dello stesso libro affinche' tutti facciano chiarezza del fatto che la distinzione tra il nord e il sud dell'Italia c'e' e molto anche, e' nelle radici dell'Italia e lo e' sempre stato, essa come potrete capire non si basa semplicemente su paroline come terroni e polentoni frutto di beffa ma su fatti e dati ben precisi, il sud non deve essere semplicemente etichettato come un qualcosa di errato che va allontanato o addirittura eliminato ma bensi' va AIUTATO, per un futuro migliore e per una vittoria contro chi si sente forte ma in realta' e piu' piccolo di quanto si pensi.